Arte e moda. I confini labili delle forme creative.
Negli ultimi anni il mondo dell'arte e quello della moda hanno conosciuto commistioni di stili e d'intenti fortunatissime, a tal punto da rendere il mondo del fashion sempre più artistico e quello dell'arte contemporanea sempre più influenzato dalla moda, sia nell'estetica che che nel modus vivendi.
Grazie a queste felici interconnessioni sono stati realizzati prodotti come se fossero delle piccole opere d'arte da “usare” nella quotidianità. I più grandi attori di questo nuovo modo di creare sono stati Gianni Versace e Pomodoro, Louis Vuitton e Takashi Murakami e una sconfinata serie di altri artisti che hanno collaborato con le firme più importanti del fashion design.
In questi giorni è in corso nella GR Gallery di New York un'interessante mostra su due artisti che hanno avuto molto a che fare con la moda: Emilio Cavallini e Meguru Yamaguchi.
Il primo, nato a Firenze nel 1945, ha collaborato con firme del calibro di Dior, Celine, McQueen, Balenciaga, Gucci acquisendo sempre più notorietà come designer, ma per soddisfare i suoi interessi personale rimaneva un artista visivo utilizzando materiali non convenzionali. Filati di nylon, tessuti stampati, bobine, geometrie 3D.
Il secondo, nato a Tokyo nel 1984, utilizza la tecnica del “cut and paste” per realizzare superfici inusuali, vibranti e caotiche. Stende le vernici su fogli di plastica che poi vengono staccate e incollate su altre superfici come un collage informe. Questa tecnica innovativa insieme al suo stile senza tempo lo hanno portato a collaborare con brand internazionali come Issey Miyake, Nike e Uniqlo.
Le influenze e le mescolanze tra le diverse forme artistiche permettono di mantenere un apertura mentale, una vivacità sia per i realizzatori di queste nuove forme artistiche sia per i fruitori che in questo modo si moltiplicando, creando passioni trasversali.